E’ un risultato molto positivo (anche se quest’anno maggio ha avuto due giorni lavorati in più in quasi tutti i paesi dell’Unione) e questo perchè alla crescita complessiva si accompagnano altri elementi che confermano il buon stato di salute del mercato. In particolare, se si analizza l’andamento dei singoli paesi, emerge che soltanto l’Irlanda fa registrare un calo, peraltro contenuto (-6%), mentre tutti gli altri 27 mercati crescono e di questi ben 23 con tassi a due cifre. “La crescita – afferma Gian Primo Quagliano presidente del Centro Studi Promotor – è dunque diffusa ad amplissimo spettro e, se si considera l’andamento per gruppi automobilistici, il risultato è lo stesso. Sono tutti in crescita senza eccezione alcuna”. Tornando ai mercati nazionali, tassi di sviluppo particolarmente elevati si riscontrano nei paesi della fascia mediterranea della zona euro che sono stati iper penalizzati durante la crisi. Cipro cresce del 53,9%, la Grecia del 48,7%, l’Italia del 27,3% e la Spagna del 20,9%.
Ci si può chiedere quali siano le cause di questa impetuosa crescita del mercato dell’auto dell’Unione mentre l’economia dell’area non appare particolarmente brillante. Secondo il Centro Studi Promotor, le ragioni sono molte. La prima è che nell’Unione Europea, anche per le politiche economiche adottate nella zona euro durante la crisi, il mercato dell’auto è stato danneggiato molto di più che nel resto del mondo. La seconda ragione importante è che le case auto all’inizio del 2016 hanno premuto molto il piede sull’acceleratore delle promozioni e in genere delle azioni di marketing. E la terza ragione è il fatto che alla forte pressione dell’offerta la domanda ha prontamente risposto. In molti paesi, infatti, vi è ancora una domanda di sostituzione arretrata negli anni passati e inoltre, proprio durante gli ultimi anni, il mercato mondiale dell’automobile ha conosciuto una eccezionale fase di sviluppo. Grazie anche alle prospettive di crescita dei nuovi mercati dei paesi emergenti o di recente emersione e al recupero dei mercati avanzati, al forte sviluppo della domanda hanno corrisposto importanti investimenti delle case auto con formidabili innovazioni che rendono una prospettiva concreta l’auto a guida autonoma e non più utopistica l’attesa di ridurre a zero i morti e gli incidenti sulle strade.
“Le nuove auto immesse sul mercato negli ultimi anni – sostiene Gian Primo Quagliano presidente del Centro Studi Promotor – esercitano quindi un fortissimo appeal sulla gente che, in Italia, in Europa e in tutto il mondo, non solo non rinuncia all’auto, ma non vuole perdere la propria quota di maggior sicurezza e di maggior comfort che le nuove auto assicurano”.
I dati diffusi oggi dall’Acea si riferiscono anche all’area Efta che in maggio ha fatto registrare un incremento delle immatricolazioni dello 0,7% dovuto a una crescita del 29,8% in Islanda, del 6,9% in Norvegia e ad un calo del 4,7% in Svizzera.